random_image3.jpg

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva
 

L’albero di Natale del Rockefeller Center è probabilmente il più famoso al mondo e secondo una stima viene visitato da oltre 500mila persone ogni giorno. Per ammirarlo bisogna raggiungere la Rockefeller Plaza, tra la pista di pattinaggio su ghiaccio e il grattacielo che ospita il Top Of The Rock, incluso tra la 5th Av e la 6th Av e tra la 49th St. la 50th St.

Storia

Le origini del primo albero di Natale del Rockefeller Center risalgono al 1931.
Testimonianze scritte e orali attribuiscono proprio ad un italiano la sua realizzazione: Cesidio Peruzza, un operaio della ditta di demolizione che sventrò mezza Manhattan insieme ai suoi colleghi italiani e irlandesi - inclusa la zona dove in seguito nacque il Rockefeller Center - perché potessero nascere gli enormi edifici che oggi si conoscono. 
La figlia e il nipote del signor Peruzza raccontano con orgoglio che fu proprio del nostro connazionale l’idea di addobbare quell’abete con qualche festone e della stagnola recuperata dalle gomme da masticare a dai candelotti di dinamite.
Non esiste certezza di questi fatti se non le parole tramandate e la prima foto dell’albero che ritrae anche il signor Peruzza.

Albero di Natale nel 1931
La scelta del fortunato

Come da tradizione l’albero deve essere un abete rosso (o peccio) con altezza compresa tra i 20 e i 30 metri (solitamente più vicino ai 30).
Per poter vedere il proprio albero diventare il più famoso del mondo si deve compilare un form e incrociare (a lungo) le dita.
Solitamente però la pianta viene scelta dal responsabile dei giardinieri del Rockefeller Center che, nei mesi precedenti, perlustra in auto o in elicottero lo stato di New York e quelli confinanti per cercare gli esemplari adatti alla candidatura e procedere con una richiesta formale ai proprietari. Ma non tutti intendono disfarsi di buon grado del proprio abete decennale! 
Una volta fatta la scelta (bipartisan) si provvede al taglio e al trasporto verso la piazza nella Grande Mela, dove l’albero verrà issato, sistemato e decorato e in ultimo illuminato i primi giorni del mese di dicembre.

Albero in costruzione

La decorazione e l’accensione

La decorazione dell’albero è composta da circa 50mila luci LED e si conclude con il posizionamento della stella sulla cima: un vero gioiello di circa 3 metri realizzato con 70 punte di vetro e circa 3 milioni di cristalli Swarovski.
La cerimonia d’accensione è un evento ufficiale di rilievo per la città newyorkese e viene trasmessa in diretta tv dalla NBC. Di solito il rito é accompagnato da una vera e propria festa, una sorta di “capodanno in formato ridotto”, al quale partecipano star internazionali, importanti rappresentanti delle istituzioni e migliaia di persone. Purtroppo, in questo “strano” 2020, l’accesso al pubblico è stato consentito in forma molto limitata; per i prossimi anni, se foste interessati, ricordatevi di arrivare almeno all’ora di pranzo se volete assistere alla cerimonia. L’appuntamento però non ha una data fissa ma solitamente le luci dell’albero vengono accese il primo mercoledì dopo il giorno del ringraziamento
Quest’anno il giorno solenne è stato il 2 dicembre.

Albero tra angeli 

La rimozione e il riciclo

Dopo essere stato ammirato per quasi due mesi , il 7 gennaio viene spento e poi  rimosso.
Il gigante verde alla fine dei suoi giorni di gloria viene riciclato a scopo benefico per la produzione di legname finalizzata alla costruzione di abitazioni destinate alle persone che vivono in condizioni di degrado; a beneficiare del legname negli ultimi anni è stata l’organizzazione no profit “Habitat for Humanity.

Curiosità

Quest’anno all’arrivo dell’albero nella Rockefeller Plaza, durante la prima fase della decorazione, un operaio ha trovato un gufo tra i rami dell’abete.
Il piccolo rapace è stato battezzato Rocky (o Rockefeller), era in buone condizioni generali ma è stato affidato alle cure del Ravensbeard Wildlife Center e liberato i primi giorni di dicembre.
Dal 1931 ad oggi, la cerimonia d’accensione è saltata solo durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, e il grande albero fu sostituito da tre abeti di dimensioni più modeste addobbati ognuno con uno dei colori della bandiera americana. 

Dettaglio angeli

Consiglio

Per rimanere estasiati da questo gigante luminoso vi consiglio di programmare la visita nella fascia oraria serale in modo da godere appieno delle sue luci e potervi immergere lungo il viale  del “Channel Gardens” dalla 5th Avenue, costeggiando gli angeli dell’artista Valerie Clarebout che suoneranno per voi le loro lunghe trombe indicandovi la strada verso The Rink at Rockefeller Center che con il suo bianco ghiaccio contrasta con le migliaia di luci colorate del protagonista della Rockefeller Plaza

Follow Me

facebook-logo.png instagram-logo.png

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

Dicono di noi

Scopri New York

Seguimi su Facebook e Instagram

    In collaborazione con

S'Istella viaggi

Un Sardo a New York

Tutto iniziò il 17 agosto di 28 anni fa. 
Era il 1992, ed io poco più che bambino stavo seduto in preda all'agitazione su un Boeing 747-400 della KLM in volo da Amsterdam verso la città dei sogni, quelli di allora e quelli di oggi, la città con la ferita più grande di queste ingiustificabili crociate moderne, la città che non si è arresa e combatte con pugni e sorrisi, la città che non dorme mai: New York City


LEGGI TUTTO

Follow Us

facebook  instagram youtube twitter 

 

Contattaci

E-mail

Telefono