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New York ha un cuore, che batte e pompa costantemente sangue nelle sue arterie principali, questo motore in continuo movimento si chiama Times Square.

Chi ha avuto la fortuna di incanalarsi nei flussi di persone che affollano le vie prossime all’incrocio più importante della City capirà a cosa mi riferisco. I 300.000 uomini che ogni giorno, oltre macchine e le biciclette, si muovono in un apparente caos, sono i corpuscoli di quel liquido ematico che nutre questa piazza e tutta NY; i Led giganti l’impulso elettrico che spinge queste folle a perdersi nel mezzo della confusione.
Times Square è il più grande teatro all’aperto della Broadway: oltre 100 milioni di persone che ogni anno vanno in scena sotto riflettori di pannelli pubblicitari, senza copione ne maschera. Per goderne non serve biglietto, basta trovare un buon posto a sedere e osservare il Melting Pot per eccellenza. Dall’alto della scalinata, su una panchina in marmo, su una delle installazioni che regolarmente vengono proposte per creare sedute alternative o per terra con le gambe incrociate, non perdetevi qualche minuto di questo spettacolo.
Times Square non è New York, ma non si può lasciare la città senza vederla.

Dov'è Times Square?

Da un punto di vista topografico Times Square è nient’altro che l’incrocio tra la Broadway e la 7th Avenue nel punto dove formano due triangoli che hanno apice in comune nell’incrocio con la 45th Street. Una sorta di papillon, come viene definito da alcuni.
Pochi sanno che Times Square finisce nella 46th St. perché la zona inclusa tra questa e la 47th strada, prende il nome di Father Duffy Square, dedicata a Padre Francis P. Duffy, cappellano in fanteria nella guerra Ispano-Americana e durante la Prima Guerra Mondiale, che in seguito fu parroco della Holy Cross Church.

Storia di Times Square

Il nome nasce nella primavera del 1904 quando il sindaco G. B. McClellan rinominò la piazza da Long Acre Square a Times Square, in seguito alla scelta dell’editore del New York Times, Adolph S. Ochs di costruire un grattacielo, oggi noto come One Times Square, per trasferirvi nel gennaio successivo la sede del giornale. 
Il “Crocevia del Mondo” ha attraversato periodi anche molto difficili: dopo la sua ascesa nel primo trentennio del XX secolo ebbe un tracollo, in seguito alla grande depressione degli anni ’30, che durò fino agli anni ’70-‘80.  In questo ventennio Times Square divenne simbolo di degrado popolandosi di locali a luci rosse, prostitute e spacciatori.
La svolta arrivò con l’elezione del sindaco Rudolph Giuliani che, con la sua politica di “tolleranza zero”, riuscì a creare quello che oggi è possibile vivere come uno dei luoghi più sicuri della città. 

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Un Sardo a New York

Tutto iniziò il 17 agosto di 28 anni fa. 
Era il 1992, ed io poco più che bambino stavo seduto in preda all'agitazione su un Boeing 747-400 della KLM in volo da Amsterdam verso la città dei sogni, quelli di allora e quelli di oggi, la città con la ferita più grande di queste ingiustificabili crociate moderne, la città che non si è arresa e combatte con pugni e sorrisi, la città che non dorme mai: New York City


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